VINCENZO PADULA
Uno dei Mille
Di antica tradizione liberale, la famiglia Padula fu impegnata in prima linea nel Risorgimento italiano.Vincenzo Padula, sacerdote di sentimenti liberali, fu tra gli organizzatori dell'insurrezione nazionale nel Salernitano, raccogliendo le armi in luoghi sicuri e tenendo i contatti con gli altri patrioti della provincia e con quelli della contigua Basilicata. Carlo Pisacane,ex ufficiale e patriota già distintosi nella difesa di Roma nel '48,era convinto che le condizioni nel Meridione fossero mature per una rivolta. Nel 1857 decise, d'accordo con Mazzini, di organizzare una spedizione nel Regno delle Due Sicilie per sollevare la popolazione contro la monarchia dei Borboni,ed uno dei suoi principali punti di appoggio sarebbe dovuto essere proprio Vincenzo Padula. Pisacane sbarcò a Sapri con i famosi Trecento e si mosse verso Padula perchè contava sull'organizzazione insurrezionale predisposta da Vincenzo .
Ma il Padula era stato da poco arrestato dalla polizia borbonica, e la sua assenza disanimò i patrioti locali contribuendo al fallimento della Spedizione, che proprio nei vicoli di Padula venne sanguinosamente dispersa dalle truppe regolari borboniche.La sfortunata impresa del Pisacane venne poco dopo celebrata poeticamente nei versi de " La spigolatrice di Sapri " dal Mercantini. Dopo due anni di prigionia, Vincenzo Padula venne esiliato a Genova,città allora facente parte del Regno di Sardegna.Lì entrò in contatto con Garibaldi, e partì con i primi Mille che il 5 maggio 1860 si imbarcarono da Quarto alla volta della Sicilia.Dopo la sbarco a Marsala, Vincenzo combattè valorosamente a Calatafimi e Palermo, dove venne promosso capitano.Ma nella successiva battaglia davanti la fortezza borbonica di Milazzo venne mortalmente ferito e spirò poco dopo, a soli 28 anni.